Edilizia sostenibile
È seguendo questi principi che è nata Biosphera 2.0, la casa attiva ideata daAktivhaus in collaborazione con il Politecnico di Torino DAD (Dipartimento di Architettura e Design), l’Università della Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste Structure e con gli istituti Zephir, Minergie e PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification), con il patrocinio della Regione Valle d’Aosta, del Comune di Courmayeur e la partecipazione di altre aziende nazionali e internazionali.
È certificata secondo gli standard di efficienza energetica PassivHaus e Minergie. Il legno del modulo è inoltre certificato secondo i criteri di massima sostenibilità imposti da PEFC. È stata appena inaugurata a Courmayeur, ma nel corso di 12 mesi (fino a febbraio 2017) altre saranno costruite ad Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano.
Il moderno concept che la contraddistingue è il frutto del lavoro di 6 studenti del Politecnico di Torino DAD che hanno partecipato, vincendo, ad un concorso lanciato al gruppo Woodlab del Politecnico di Torino e dalla start up Be-eco. Si tratta di un’abitazione di 25 metri quadrati, divisa tra zona giorno, zona notte, bagno e dotata di illuminazione a led, cucina a induzione, elettrodomestici, riscaldamento e raffrescamento e di una centrale tecnica che permette il controllo delle condizioni climatiche ed energetiche della casa.
Attualmente è in corso una sperimentazione e un monitoraggio che consentiranno ai ricercatori del team Aktivhaus, del Politecnico di Torino DAD e dell’Università della Valle d’Aosta, di misurare l’efficienza e la bontà del progetto.
Sono 24 le persone che vivranno all’interno di questi innovativi moduli e dovranno misurare le temperature dell’aria e l’umidità esterne al modulo; le temperature dell’aria e delle pareti e l’umidità all’interno del modulo; la qualità dell’aria, lepolveri sottili (PM10), la concentrazione di CO2, la presenza di etanolo e aldeidi, che solitamente sono presenti nelle case tradizionali e infine la presenza e l’intensità di campi elettromagnetici.
Tutto questo mentre un braccialetto sviluppato dalla società Empatica monitorerà il battito cardiaco, la temperatura corporea e l’attività elettrodermica degli abitanti, per avere percezione del loro stato emotivo e dell’eventuale disagio termico provato.
Anche con condizioni ambientali estreme la temperatura all’interno dell’abitazionedovrebbe rimanere entro un intervallo che va dai 21 °C in inverno ai 25 °C d’estate, quella delle pareti dovrebbe oscillare tra i 16 °C e i 20 °C. Per questo la sperimentazione prevede di provare sia le condizioni di freddo estremo (-17 °C ai piedi del Monte Bianco d’inverno), sia quelle di caldo intenso (+39 °C sulla riviera romagnola d’estate). In ogni caso, come spiega Mirko Taglietti, amministratore delegato di Aktivhaus:
In caso la temperatura si abbassasse è possibile usare il corpo umano per uno scambio di energia e con un’ora di cyclette si può alzare di due gradi.
La casa è dotata di una cyclette speciale, collegata ad accumulatori elettrici, che permette così di dare l’input necessario qualora la temperatura percepita fosse troppo bassa. A pareggiare poi il bilancio termico ci pensano anche pannelli fotovoltaici e pompe di calore.
http://www.greenstyle.it/edilizia-sostenibile-biosphera-2-0-casa-attiva-a-elevata-efficienza-186998.html